1. Cosa si intende abitualmente oggi per “Welfare Aziendale”?
Con l’espressione “Welfare Aziendale” si intende generalmente un insieme di benefit e servizi, forniti dall’azienda ai propri dipendenti, al fine di migliorarne la vita privata e lavorativa.
Il Legislatore, negli ultimi anni, sempre più consapevole dell’impossibilità di sostenere tutte le necessità dei cittadini con i modelli di finanziamento tradizionali, si è via via attivato per favorire modalità di welfare aziendale indirizzate ad essere complementari ed integrative rispetto al così detto "primo pilastro".
Tra le forme più utilizzate di welfare aziendale vi sono l’integrazione pensionistica rispetto a quanto garantito dal sistema obbligatorio, la tutela della salute con strumenti di sanità integrativa e la tutela a fronte dei rischi più gravi e delle relative conseguenze economiche per il lavoratore e per la sua famiglia.
2.I contributi per i dipendenti versati dal Datore di Lavoro ad AASSOD, rappresentano un costo deducibile per l’Azienda?
Sì, se stabiliti sulla base di contratti collettivi, accordi o regolamenti aziendali, essendo spese per prestazioni di lavoro.
3. Sui contributi versati ad AASSOD, come Datore di Lavoro devo pagare i contributi previdenziali all’INPS?
No. Il Datore di Lavoro, su quanto dovuto per la contribuzione ad AASSOD, non deve versare la “contribuzione standard” all’INPS (che tra contributi I.V.S. ed oneri sociali si aggira intorno al 30%), né deve farlo il lavoratore (per la sua abituale quota di contributi I.V.S., il 9,19%), ma il Datore di Lavoro dovrà pagare il cosiddetto “contributo di solidarietà”.
Infatti, sulla base della legge 166/1991, le somme (diverse dal TFR) che i Datori di Lavoro accantonano o versano a casse, fondi, gestioni previsti da contratti collettivi, accordi, regolamenti aziendali che erogano prestazioni integrative previdenziali o assistenziali a favore del lavoratore e suoi familiari, sono escluse dalla base imponibile ai fini contributivi, ma soggette a un “contributo di solidarietà” del 10% a carico del Datore di Lavoro, da corrispondersi alla gestione pensionistica a cui è iscritto il lavoratore, con la denuncia contributiva del mese in cui si verifica il versamento.
Il “contributo di solidarietà” non influenza in nessun modo la posizione previdenziale del lavoratore e dunque per le parti è da considerarsi alla stregua di una imposta.
4. Sui contributi versati ad AASSOD, come dipendente sono assoggettato a tassazione?
I contributi di assistenza sanitaria versati dal Datore di Lavoro a favore di un dipendente sono “non imponibili” per quest’ultimo, entro il limite di € 3.615,20 annui, se previsti sulla base di contratti collettivi, accordi o regolamenti aziendali destinati a tutti i lavoratori o a categorie omogenee degli stessi (art. 51, comma 2, lettera a del T.U.I.R).
5. Un lavoratore che ha goduto del vantaggio fiscale della “non imponibilità” dei contributi sanitari, può detrarre (al 19%) dalle proprie imposte le spese sanitarie che gli sono state rimborsate dal Fondo Sanitario al quale è iscritto?
No, se non per la parte rimasta eventualmente a suo carico.
6. Quanto costa l’iscrizione Ad AASSOD?
Il costo per l’adesione ad AASSOD, dovuto annualmente, è pari al premio delle coperture assicurative sottoscritte, maggiorato di un contributo per la gestione amministrativa. Quest’ultimo contributo è fissato in misura del 2% del costo assicurativo con un massimo di € 1.000,00.
7. Come posso fare per attivare un Piano di Welfare con coperture sanitarie a favore dei dipendenti?
Per questo tipo di richiesta, ti invitiamo a compilare il form di contatto a questo link.